Una femminilità languida, distesa su un fianco, che dà le spalle a chi la osserva , sta immersa in un letto bianco sospeso tra terra , gorghi di correnti marine e sfondi da boudoire.
E’ la Notte il titolo di quest’opera, ma quel che evoca in realtà è il Sogno, quella dimensione onirica sospesa tra realtà e fantasia, coscienza e incoscienza. Un tema caro alla psicoanalisi e al surrealismo di Magritte o alle sensualità impossibili di Dalì o magari alle sensazioni di impalpabile vertigine di Chagall.
Giusto una vertigine , questo corpo bello e nudo di donna che viene trasportato nella sua immobilità dalle correnti d’acqua che la trascinano verso mete misteriose , quelle dei sogni consapevoli o di quelli nascosti nelle pieghe dell’anima.
Sogni eleganti e maestosi di questa donna che forse è la stessa artista, Carla Pitarelli, che presta se stessa come modello delle sue opere per raccontare e soprattutto raccontarsi con la poetica del bello e dell’armonia.
Gli elementi visivi fotografici si raccordano nel colore blu del mare e degli abissi dell’anima ,come pure della volta celeste. Colori freddi che stemperano la sensualità del corpo nudo per mettere in primo piano l’aspetto sognante della notte, metafora di uno stato di abbandono liberatorio e rigenerante di corpo e anima.
L’immagine al centro dell’opera segna il punto di riferimento concettuale di tutte le altre immagini che si stratificano su diversi piani di lettura nei quali si snoda il messaggio raccontato dall’Artista.
Lo sfondo sottile e sfumato dei grigi opachi racconta delle città, Roma e le altre grandi capitali europee, che sono ormai lontane dalla coscienza; è il mondo vivo e reale, caotico e rumoroso che ora è ovattato , fermo e lontano perché il sonno ha preso il suo posto e lo sovrasta, mentre la dimensione onirica inconscia diventa quella reale, attuale che trasporta altrove , nei meandri dell’anima , quelli più nascosti.
Si aprono allora sfondi grandiosi, fatti di grandi vetrate, di cristalli imponenti che evocano sale lussuose.
Sogni di eleganza e di bellezza . Sogni rivelati da un’Artista.
E’ la Notte il titolo di quest’opera, ma quel che evoca in realtà è il Sogno, quella dimensione onirica sospesa tra realtà e fantasia, coscienza e incoscienza. Un tema caro alla psicoanalisi e al surrealismo di Magritte o alle sensualità impossibili di Dalì o magari alle sensazioni di impalpabile vertigine di Chagall.
Giusto una vertigine , questo corpo bello e nudo di donna che viene trasportato nella sua immobilità dalle correnti d’acqua che la trascinano verso mete misteriose , quelle dei sogni consapevoli o di quelli nascosti nelle pieghe dell’anima.
Sogni eleganti e maestosi di questa donna che forse è la stessa artista, Carla Pitarelli, che presta se stessa come modello delle sue opere per raccontare e soprattutto raccontarsi con la poetica del bello e dell’armonia.
Gli elementi visivi fotografici si raccordano nel colore blu del mare e degli abissi dell’anima ,come pure della volta celeste. Colori freddi che stemperano la sensualità del corpo nudo per mettere in primo piano l’aspetto sognante della notte, metafora di uno stato di abbandono liberatorio e rigenerante di corpo e anima.
L’immagine al centro dell’opera segna il punto di riferimento concettuale di tutte le altre immagini che si stratificano su diversi piani di lettura nei quali si snoda il messaggio raccontato dall’Artista.
Lo sfondo sottile e sfumato dei grigi opachi racconta delle città, Roma e le altre grandi capitali europee, che sono ormai lontane dalla coscienza; è il mondo vivo e reale, caotico e rumoroso che ora è ovattato , fermo e lontano perché il sonno ha preso il suo posto e lo sovrasta, mentre la dimensione onirica inconscia diventa quella reale, attuale che trasporta altrove , nei meandri dell’anima , quelli più nascosti.
Si aprono allora sfondi grandiosi, fatti di grandi vetrate, di cristalli imponenti che evocano sale lussuose.
Sogni di eleganza e di bellezza . Sogni rivelati da un’Artista.
Emanuela Torlonia Dottorini