passage

 

Un incanto di immagini e colori, sono gli schermi di video-pittura dell’artista italiana Carla Pitarelli che in Passage from sky to earth e Golden Blue presenta due opere concettualmente legate tra loro .Percorsi, strade, vie, sentieri, meandri della vita e dell’anima sono i concetti più nuovi oggetto della riflessione di questa artista che, nella vertigine spaziale e tridimensionale della stratificazioni di immagini, colpisce e stupisce, come nei trompe l’oeil o nei diorami dei view-master anni ’60. Ma qui l’inganno dello sguardo è potenziato dalla monumentalità dello schermo che è la traduzione contemporanea dei supporti d’arte murali.
Gli affreschi sono ora dentro ai video che nei pixel e nei led modulano la luce e fluidificano le immagini che si compenetrano e si fondono in unico e forte impatto estetico.
Non solo le dimensioni, ma i colori e la luce offrono un senso di grandiosità alle opere di Carla Pitarelli che lei arricchisce con un’infinità di simboli e strati di lettura che si moltiplicano oltre l’immediatezza visiva che l’opera racconta.
I sentieri sterrati, ghiaiosi e polverosi o gli acciottolati e le doghe lignee , sono le basi dure, austere dove poggia il percorso della vita che nella sua stessa asperità è incantata da fiori e colori surreali , come un sogno che accompagni tutta l’esistenza, tesa verso un orizzonte razionalmente indefinito .Un azzurro terso e irreale unisce terra e cielo dove sono proiettati fiori e boccioli di rosa che giganteggiano nella loro prospettiva.
Simboli dell’uomo in cammino sono gli scarponi, belli nel loro essere sformati , consumati e slacciati perché corazza sotto le intemperie e negli inciampi della vita, protettivi e forti ; mentre le swinging shoes anni ‘70 echeggiano i passi liberi di Carnaby Street e raccontano un altro simbolo della forza del vivere libero e giovane.
Passage from sky to earth seduce dunque nel coniugio tra il racconto e i simboli del percorso dell’uomo immerso nell’incanto della natura dentro una scenografia da Alice nel Paese delle meraviglie.

Emanuela Torlonia Dottorini